Nella Valle del Belice, un territorio collinare che abbraccia le province di Palermo, Trapani e Agrigento, nasce un prodotto caseario unico al mondo: la Vastedda della Valle del Belice Dop. Questo latticino detiene un primato eccezionale: è l'unico in Italia a pasta filata realizzato con latte di pecora puro, una rarità assoluta a livello globale.

Vastedda della Valle del Belice Dop: Il Formaggio di Pecora a Pasta Filata

La sua storia affonda le radici in una tradizione pastorale millenaria e in strategie ingegnose per non sprecare il prezioso latte ovino durante i caldi mesi estivi.

vastedda-belice

La Pastorizia nella Valle del Belice: Un Patrimonio Antico

L'allevamento ovino in Sicilia occidentale precede persino l'arrivo di Greci e Fenici. In questa zona, storicamente considerata il "granaio di Roma", la pastorizia si è sviluppata in sinergia con la coltivazione di cereali e foraggi.

Dagli incroci tra razze locali è nata la pecora della Valle del Belice, una specie autoctona celebre per:

  • L'eccellente produzione di latte.

  • La straordinaria capacità di adattamento a un territorio spesso aspro.

Forme di vastedda

La Nascita della Vastedda: Salvare il Latte Estivo

Il motivo per cui la Vastedda è storicamente un formaggio estivo è pratico. A fine lattazione, le pecore producono meno latte e le alte temperature ne rendono difficile la conservazione. I pastori, con un gesto creativo, iniziarono a:

  • Valorizzare le piccole quantità di latte disponibili.

  • Recuperare le forme di pecorino che, a causa del caldo, rischiavano di inacidirsi e "guastarsi".

Proprio da qui potrebbe arrivare il nome "Vastedda", dal termine dialettale vasta (guasta). Un'altra ipotesi lo lega invece al piatto di ceramica (vastedda) su cui veniva modellato.

La filatura della vastedda

L'Antica Tecnica di Produzione della Vastedda

La Vastedda della Valle del Belice Dop ha una forma inconfondibile: ovoidale, simile a una focaccia, con spigoli arrotondati e senza crosta. La sua pasta è bianco avorio, liscia e compatta, dal sapore dolce e fresco con delicati aromi di latte e burro.

La tecnica di produzione, rimasta fedele alla tradizione, è un rituale preciso:

  1. Coagulazione: Si utilizza latte crudo di pecora di una o due mungiture, coagulato con caglio di agnello.

  2. Rottura della Cagliata: La cagliata viene rotta con un bastone di legno (la rotula) fino a ottenere granuli grandi come ceci.

  3. Fermentazione: La massa viene raccolta in un telo di lino, tagliata a pezzi e immersa in siero caldo per favorire la fermentazione.

  4. Filatura a Mano: Raggiunta la giusta acidità, la pasta viene tagliata a fette e immersa in acqua bollente nel piddiaturi. Qui avviene la filatura manuale con l'aiuto di una pala di legno (vaciliatuma).

  5. Modellatura e Asciugatura: La pasta filata viene modellata a mano in sfere, che vengono poi appiattite in caratteristici piatti di ceramica. Un'asciugatura all'aria di 12-48 ore conclude il processo.

La Vastedda posta nei piatti di ceramica

Come Gustare la Vastedda della Valle del Belice

La Vastedda è un formaggio versatile e delizioso. Ecco come assaporarla al meglio:

  • Al Naturale: Tagliata a fette spesse e condita con un filo d'olio extravergine d'oliva, pomodori freschi e origano.

  • In Cucina: Perfetta per condire insalate, arricchire panini e pizze, o come ingrediente in timballi e ricette locali.

  • Specialità Siciliane: È il protagonista indiscusso del pane cunzato e della rianata del Belice, una pizza rustica trapanese riccamente farcita.

La Vastedda della Valle del Belice non è solo un formaggio, ma un viaggio sensoriale nell'autentica tradizione pastorale siciliana.

Una fetta di vastedda della Valle del Belice